04 ottobre 2012

Mac Mini e musica liquida

Negli strani parallelismi che scopro con i gusti di Antonio c'è anche l'ascolto Hi-Fi. Antonio ha promesso sviluppi ma si fa attendere e vado avanti io, magari ci ripeteremo, magari no.

Mi è capitato sottomano un Mac Mini datato (Mid 2007, l'uso dell'aggettivo “datato” suggerisce implicazioni che saranno invalidate nel seguito dell'esposizione) nella configurazione quasi standard, con 2 MB di Ram, e ho deciso di utilizzarlo come player musicale. I trascorsi audiofili fanno sì che il Mini sia connesso a un impianto audio di buona qualità (non vi tedio, fidatevi sulla parola).

Premesse. Sottoscrivo la scelta dell'ascolto in stereofonia pura: due canali bastano, vecchia scuola. Non transigo sul formato audio, solo musica lossless e la mia scelta è il formato Flac, non è proprietario e permette qualità anche a frequenze di campionamento superiori a quelle del Cd Audio. Apple non consente al momento la riproduzione nativa del formato Flac, né da iTunes né da QuickTime Player. È necessario munirsi di software accessorio oppure convertire tutti i propri file in formato Apple Loseless (Alac) ma preferisco non seguire questa strada per mantenere la riproducibilità della musica con diversi altri lettori.1

Limitazioni. Sarebbe troppo facile collegare il Mini all'impianto e premere Play. Le limitazioni di spazio e la posizione dell'impianto impongono l'utilizzo del Mac Mini senza monitor, riuscendo a ottenere il controllo di volume e selezione brani in modalità remota, attraverso un telecomando o un succedaneo.

Software. Dovendo esplorare player diversi da iTunes ho provato sia soluzioni Open Source, sia shareware, sia software commerciale. Esiste una categoria di player audiofili in cui l'obiettivo è mantenere per quanto possibile inalterato il segnale digitale, se necessario persino saltando componenti del sistema operativo che in qualche modo potrebbero intervenire a vostra insaputa (dico a te, Core Audio). Sì, ci sono programmi che paghiamo perché "facciano di meno", che stanno all'audio come WriteRoom sta al word processing. Vi faccio quattro nomi, con una doverosa premessa che si riassume nell'abusata frase: a ciascuno il suo mestiere. Non è detto che un genio nell'elaborazione dei segnali audio sia altrettanto versato nelle interfacce utente, o che saper contenere il jitter significhi saper sviluppare applicazioni OS X con una risicata parvenza di stabilità. Faccio solo tre nomi, tre applicazioni commerciali scaricabili con un periodo di demo che non ne compromette la funzionalità. Voi le provate e traete i vostri giudizi sull'unica fonte realmente accettabile, l'esperienza sul campo. In rigoroso ordine alfabetico: Amarra, Audirvana, Fidelia. Tutte offrono gioiose ed esponenziali possibilità di intervenire sul segnale audio e quasi tutte offrono un direct mode oppure hog mode che salta il layer audio di OS X per ottenere un suono che più puro non si può2. Alcune offrono funzioni di controllo remoto, anche attraverso dispositivi iOS. Sulla qualità sonora tutte promosse con 100 e lode (ci mancherebbe, si paga per quello) posto che il sistema audio a valle sia decente, ciascuna suona con una sua personalità. E se mi prendete per pazzo, non sono ancora grave come altri pazienti.

Prossimamente: configurazione del sistema operativo per l'audio ottimale. Cose che ho scoperto. ___ 1. Di recente Apple ha reso pubblico il formato Apple Lossless, ovviamente questo non fa si che tutti i produttori di hardware implementino un codec in tempi brevi, né che aggiornino prodotti già in commercio. 2. La modalità diretta, detta anche Integer Mode, è disponibile su OS X 10.6 Snow Leopard. Per motivazioni a noi sconosciute non è disponibile con OS X 10.7 Lion. Io non me ne curo poiché il Mac Mini che utilizzo è votato a Snow Leopard. Per lo stesso motivo non ho controllato le informazioni che danno la modalità Integer nuovamente disponibile con OS X 10.8 Mountan Lion.

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